Il Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali della FIG ci spiega come va giocato il temibile links del Royal Portrush, sede del 153° Open Championship.

Storia e magia dell’Open Championship e dei links

L’Open Championship, conosciuto anche come British Open, è senza dubbio uno dei tornei più prestigiosi e storici del panorama golfistico mondiale.

Fondato nel 1860, rappresenta non solo la competizione più antica, ma anche una vera celebrazione del gioco in tutte le sue forme.

Ogni anno l’Open attira l’attenzione di appassionati, professionisti e media da ogni angolo del pianeta, creando un’atmosfera di attesa e entusiasmo che culmina nelle sue spettacolari quattro giornate di gara.

Pericolo links

Come da tradizione, il torneo si svolgerà su un percorso links, e quest’anno il palcoscenico sarà il temuto Royal Portrush, noto per essere uno dei più severi links al mondo. 

Questi percorsi, tipicamente caratterizzati da una geografia costiera, offrono un’esperienza di gioco unica e impegnativa.

Spesso costruiti su terreni sabbiosi vicino al mare, i links sono esposti a forti venti e condizioni atmosferiche mutevoli che possono cambiare rapidamente, trasformando ogni giro in un’avventura a sé stante.

I giocatori devono adattarsi costantemente alle sfide offerte dal clima e dal terreno, il che richiede una combinazione di abilità tecnica e prontezza mentale.

In Irlanda, i percorsi links sono considerati tra i migliori al mondo, e il Royal Portrush è un esempio lampante di come la bellezza naturale possa fondersi con le difficoltà di gioco. 

Con i suoi panorami mozzafiato sull’oceano e le ondulazioni strategiche del campo, il Royal Portrush non solo metterà alla prova le abilità tecniche, ma richiederà anche un forte approccio mentale.

I green temibili del Royal Portrush

I green dei percorsi links sono progettati per resistere alle dure condizioni atmosferiche, rendendoli unici nel panorama golfistico.

Tipicamente realizzati in poa annua, si adattano bene ai terreni sabbiosi e alle condizioni ventose.

A causa della loro posizione, questi green possono presentare superfici più dure rispetto a quelli dei campi tradizionali, richiedendo un approccio diverso da parte dei giocatori. Inoltre, le ondulazioni naturali dei green sono spesso più complesse da interpretare e da leggere.

A questo si aggiunge il forte vento, che può diventare un fattore cruciale e di difficile lettura, specialmente sui green più esposti.

Queste condizioni rendono ogni putt un test di abilità e concentrazione. Il vento influisce non solo sulla traiettoria della palla durante il colpo, ma può anche alterare la lettura del green e la velocità della palla.

Pertanto, la capacità di leggere il vento diventa essenziale per i professionisti impegnati nel torneo. 

Il ricordo della mia esperienza con la squadra femminile nel 2011

Ricordo con particolare affetto l’esperienza di aver accompagnato la squadra femminile al Women’s Amateur Championship nel 2011.

È stata un’opportunità formativa per le nostre atlete, che hanno potuto confrontarsi con queste sfide uniche.

Nonostante il grande lavoro svolto nelle giornate di pratica attorno ai green, è stato difficile ottenere buone performance in gara.

I momenti di maggiore difficoltà sono stati proprio legati agli approcci, alle uscite dai bunker e alla lettura della pendenza sui green.

Attenzione, strategia e studio per affrontare i links

In conclusione, il successo sui percorsi links, come quello del Royal Portrush, non si basa esclusivamente su abilità tecniche, ma richiede anche una notevole capacità di adattamento alle circostanze mutevoli del campo e delle condizioni atmosferiche.

Ogni colpo deve essere eseguito con grande attenzione, considerando non solo la propria tecnica, ma anche l’ambiente circostante.

La combinazione di una solida preparazione, una lettura accurata delle condizioni di gioco e la flessibilità mentale sono elementi fondamentali per affrontare le sfide che i links presentano. 

Giocare su un campo storico come il Royal Portrush, anche per questi grandi campioni, non è solo un’opportunità per competere, ma un modo per immergersi in un ambiente di straordinaria bellezza.

Ogni buca racconta una storia, e ogni colpo è un passo verso la scoperta di sé stessi come golfista.

L’Open Championship non è solo un torneo, è un’esperienza che lascia un’impronta nel cuore e nella mente di chi vi partecipa e di chi, come tutti noi, lo seguirà con grande attenzione sino all’ultimo putt!