A colloquio con il direttore generale di GardaGolf, Francisco Moreno Sanchez, da febbraio alla guida del circolo di GardaGolf con l’obiettivo di rendere il club sempre più una referenza assoluta in tema di qualità e servizi


Si dice che un golf club, per essere davvero speciale, deve avere carattere e personalità ed essere in grado di trasmettere a chiunque lo visiti qualcosa di unico. È il caso di GardaGolf, uno dei fiori all’occhiello del nostro settore, ormai giunto alle soglie dei suoi primi 40 anni. Un percorso quello del circolo di Soiano del Lago ben definito e contraddistinto dal continuo desiderio di eccellere in ogni dettaglio. 

A partire dalle sue 27 buche, un vero gioiello di design e tecnica, immerse in un paesaggio che alterna il verde dei fairway a una vista mozzafiato sul Lago di Garda e sulle colline circostanti. 

Non è un caso che qui si siano tenute ben tre edizioni dell’Open d’Italia, l’ultima nel 2018, e che sui suoi green abbiano giocato alcuni dei più grandi nomi del golf internazionale, diventando in fretta un punto di riferimento assoluto per appassionati di tutto il mondo.

Da febbraio GardaGolf ha un nuovo direttore generale, lo spagnolo Francisco Moreno Sanchez, che dopo oltre dieci anni di esperienze in strutture della Costa del Sol ha scelto l’Italia.

“Ho iniziato a lavorare nel settore al Lauro Golf di Malaga, ricoprendo diversi ruoli sino a quello di assistente commerciale, poi sono stato contattato da un prestigioso albergo 5 stelle di Marbella, Los Monteros, in cui ho svolto per la prima volta il ruolo di direttore commerciale golf. Nel gennaio del 2021 ho deciso di venire in Italia, dapprima ho fatto una breve esperienza a San Vigilio, poi ho collaborato con Golfus e infine in qualità di sales manager del Montecchia Group”.

Quali differenze gestionali ha trovato tra Play 54 e GardaGolf?

“Sono due concetti diversi, a Montecchia rispondevo alla Famiglia Casati, e l’obiettivo era quello di cercare nuovi sviluppi commerciali e aumentare gli abbonamenti.
GardaGolf è invece un circolo basato su una compagine sociale forte e radicata che aspira a mantenere un sano equilibrio economico ma anche aumentare gli introiti generati dagli esterni. Da quando sono arrivato ho avuto la possibilità di mettere in pratica tutto quello che ho proposto grazie alla disponibilità del Consiglio. Per continuare a migliorare il livello non dobbiamo solo lavorare sui green fee ma anche sulla promozione del campo e dei suoi servizi, sia a livello nazionale che internazionale, con l’obiettivo di essere non solo uno dei migliori club d’Italia ma uno dei più ambiti in Europa. I risultati ci stanno dando ragione in termini di fatturato, con una prima parte di 2025 in cui abbiamo fatto un 16% in più rispetto al 2023, il miglior anno post pandemia”.

Quali novità avete introdotto quest’anno e quali avete in programma? 

“Quando sono arrivato ho presentato un programma di 25 punti, tutti approvati. Abbiamo iniziato da piccoli dettagli, importanti per iniziare a dare un’immagine diversa. Innanzitutto, abbiamo deciso di permettere l’accesso ai cani, che sono parte integrante di molte famiglie. Poi, a chiunque venga a giocare, viene consegnato un welcome pack composto da materiali completamente plastic free, in linea con il nostro impegno per la sostenibilità ambientale. Include una bottiglia in tetra pack personalizzata e una scatolina in cartone con tee, alzapitch, marcapalla e matita, tutti con il logo GardaGolf. Anche i soci, al rinnovo della quota, ricevono un’elegante scatola in legno logata con una borraccia, il porta score in pelle e altri dettagli personalizzati che contribuiscono a sentirsi parte di una famiglia”. 

Un circolo che punta e investe sulla qualità dei servizi e del campo.

“Certamente. Abbiamo appena approvato un nuovo budget a livello di marketing, stiamo migliorando la parte social e digital e abbiamo realizzato nuove foto e video per dare un’immagine ancora più forte alla nostra struttura. Abbiamo poi deciso di girare la combinazione del Championship Course, da rosso-bianco a bianco-rosso, come era stato fatto all’Open d’Italia del 2018, per rendere l’inizio meno impegnativo. Altra novità è l’acquisizione di una struttura della Expo di Dubai, donata dalla famiglia Barochelli, nostri soci, che sarà collocata alla buca 1 del rosso, per cui abbiamo avviato le pratiche per renderla la nuova buvette. Le bandiere sono state cambiate, e ora riportano il tricolore e il logo del circolo. Sono talmente piaciute che in molti ci hanno chiesto di acquistarle come ricordo. In tema di manutenzione abbiamo inserito semi-rough e rough sia per facilitare un po’ il gioco sia per avere un effetto visivo del campo molto più gradevole. Non ultimo, abbiamo terminato i grandi lavori di rifacimento di tutti i bunker, un cambiamento molto apprezzato sia dai soci che dai visitatori, perché quando piove dopo dieci minuti sono già asciutti. Questo sistema, che si chiama eco bunker, consente anche di avere delle sponde dove la palla non si impiccia più come prima. Dal punto di vista visivo ricordano molto i bunker dei links”.

Qual è il trend turistico?

Siamo soddisfatti, ma va detto che il turista che frequenta il Lago di Garda sta cambiando. Il tedesco resta il numero uno, ma è cresciuto tantissimo quello dell’Est, Repubblica Ceca, Croazia e Slovenia. Poi il mercato scandinavo, soprattutto con finlandesi e danesi, e infine gli americani, che sono cresciuti del 7% e iniziano a preferire il Lago di Garda a quello di Como. Per me era importante fissare i prezzi di servizi e green fee già ora per il 2026, per iniziare a vendere i nostri prodotti alle fiere a cui parteciperemo. I feedback poi, soprattutto degli americani abituati a campi privati e premium, è davvero ottimo, un motivo di grande orgoglio e la conferma che siamo sulla strada giusta”.

Che obiettivi vi siete posti?

Aumentare il fatturato mantenendo alta la qualità. Ci piacerebbe arrivare a 400 soci rispetto agli attuali 320, soci che si sentano parte di una comunità speciale, e per questo continueremo a lavorare sul miglioramento dei servizi. GardaGolf deve diventare sempre più una seconda casa dove trascorrere il tempo libero godendosi i suoi servizi eccellenti, come il Ristorante Bucadiciannove, guidato da Valentino Baronio da quasi trent’anni con lo chef stellato Piercarlo Zanotti. In più stiamo organizzando una serie di eventi, mostre e sfilate per rendere piacevole e diversificata l’offerta ai soci. Abbiamo infine chiuso un accordo triennale con Sotheby’s, che entrato tra i nostri partner e sponsorizza il campo pratica. I soci si sentono più coinvolti e tanti ex hanno espresso il desiderio di tornare. Dopo 15 anni la compagine sociale non è diminuita, un buon segnale per continuare a fare sempre meglio. Se stiamo ottenendo questi risultati è grazie al grande lavoro svolto dal nostro team operativo, sia in ufficio che in campo, con un notevole miglioramento nella manutenzione sotto la guida del nostro nuovo superintendent, Sergio Bariselli.

Vorreste tornare a ospitare un Open?

Lo vorrei il prima possibile. Abbiamo già parlato con la FIG e ci piacerebbe diventare una delle sedi fisse. L’obiettivo è quello di poter essere un domani quello che per la Spagna oggi è Valderrama. Portare un Open d’Italia, un Challenge o un Senior significherebbe dare grande visibilità e prestigio a GardaGolf e farlo conoscere sempre più a livello nazionale e internazionale”.