Non potevano mancare le reazioni all’uscita pubblica di Edoardo Molinari contro alcuni colleghi del Tour, accusati di gioco lento. A pochi giorni dal tweet dell’azzurro in cui rendeva pubblica la lista dei giocatori più lenti e la necessità che si faccia qualcosa di serio per combattere uno dei problemi più gravi del golf attuale, le risposte, alcune pure piccate, sono arrivate al mittente.

Dopo aver impiegato settimana scorsa ben cinque ore e mezza per un giro al Trophee Hassan II in Marocco, Edoardo Molinari ha sollevato la delicata questione ma anche fatto storcere il naso a molti dei suoi colleghi citati, che non hanno  gradito i modi dell’italiano di affrontare il problema.

La pubblicazione della ‘Black list‘ dei giocatori lenti ha generato un intenso dibattito tra gli stessi, soprattutto in rete; molti lo hanno appoggiato ma altri lo hanno invece apertamente criticato, tra questi il nord irlandese Graeme McDowell: “È solo tempo perso, cosa pensa di fare in questo modo? Non è che si possa andare molto più veloci di quello che già facciamo ora. Cambierebbe qualcosa risparmiare 20 minuti a giro? Edoardo Molinari mi piace, è un bravo ragazzo, ma credo che sia un po’ frustrato in questo momento per i suoi risultati negativi in campo”.
Pure Paul Casey ha commentato la questione gioco lento ma in toni meno duri: “Dobbiamo essere preoccupati per l’immagine negativa che questo problema sta dando al nostro sport. Sarebbe stupido non ammettere che abbiamo una questione importante da risolvere, apertamente riscontrabile sia in televisione sia dal vivo, assistendo a qualsiasi torneo”.

Tuttavia trovare una soluzione non è poi così scontato secondo Casey. “Ritengo che abbiano ragione sia Molinari che McDowell; Graeme dice il giusto quando ammette che è molto difficile poter cambiare qualcosa in modo sostanziale. È una combinazione di diversi fattori e non intravedo una soluzione facile. Bisogna capire cosa sia possibile fare ma qualcosa va trovato”.

La questione sembra solo all’inizio.