“Non c’è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!” scriveva Fernando Pessoa. Un sentimento che riguarda qualsiasi viaggio e qualsiasi vita, ma che in nessun altro posto riecheggia forte quanto tra le strade e i vicoli della Città della Luce, la Città del Fado, la Porta dell’Atlantico: solo alcuni dei tanti appellativi con cui è conosciuta Lisbona.


Sarà perché la nostalgia, o meglio la saudade, si addice particolarmente a un popolo di scopritori a vocazione marinara, abituato a sentirsi a casa galleggiando in mezzo all’oceano a mesi di distanza dalla propria terra. Sembra infatti che quella parola sia nata al tempo dei grandi viaggi esplorativi via mare, per spiegare la malinconica solitudine che i marinai provavano nei lunghi periodi di navigazione, lontano dai propri cari, ma anche in quelli trascorsi con i propri cari, lontano dal mare.

Quella stessa nostalgia che ha fatto nascere il Fado, la melodia cantata dalle donne alla partenza dei mariti, padri e figli, che sapevano non sarebbero mai più tornati.

Ma quella melodia, quel suono che sale verso l’alto per poi precipitare all’improvviso, fa parte del parlato quotidiano, dal primo “bom dia!” della commessa alla padaria dietro l’angolo – dove salutare il nuovo giorno con un galao bollente, un pao de deus e un paio di buoni occhiali da sole – all’“obrigado” del pescatore che ti mette in mano un sacchetto pieno di gambas al mercato del pesce.

La capitale portoghese è un luogo dell’anima

Chi ha visto il film Lisbon Story di Wim Wenders sa che qui ogni angolo è un set cinematografico naturale, ogni scorcio una fotografia che cattura il cuore. Un mosaico di suoni, sapori e visioni che catturano chiunque abbia il privilegio di viverla, anche solo per pochi giorni.

Ma, appena oltre le pittoresche strade acciottolate dell’Alfama; oltre il suono malinconico del fado che riecheggia nelle taverne e dei tram gialli che sferragliano sulle colline della città; oltre le linee scintillanti del ponte XXV Abril che fanno da cornice a ogni tramonto sul Tago, si trova un’oasi che incarna il senso di riservatezza tipico di questo paese: l’Aroeira Golf Club. 

Questa destinazione golfistica rappresenta una gemma nascosta, un rifugio per chi desidera vivere un’esperienza esclusiva, inebriato dall’aria salmastra dell’oceano che si fra largo tra le foreste di pino marittimo che circondano la zona.

Voglia di impugnare il drive? Siamo in Portogallo, non abbiate fretta…

Lisbona: un viaggio tra storia, cultura e emozione

Torniamo ancora un momento a Lisbona, dove il fascino decadente incontra il fermento di una metropoli in costante evoluzione. Conosciamo questa città attraverso il canto dei suoi vicoli di ciottoli, nei suoi azulejos che raccontano storie antiche, nelle note struggenti del fado che anticipano serate tiepide. Ma dietro le sue facciate di calce bianca, si nasconde un’anima profonda, fatta di tradizioni, di sapori e di luoghi meno battuti che riservano sorprese a chi sa ascoltare.

Passeggiando per il quartiere di Graça, il mondo sembra allargarsi sotto i piedi. 

Dai suoi miradouros, le terrazze panoramiche, Lisbona si mostra nella sua bellezza malinconica, un mare di tetti rossi che si tuffano nel blu del Tago. A pochi passi, il Monastero di São Vicente de Fora conserva un’atmosfera mistica e un affaccio sul fiume che invita alla contemplazione.

Tra ascensori nascosti e viali eleganti, si dispiega una scena culinaria che affascina i palati più esigenti. Si passa dalle tradizionali ‘tasca’ – locali rustici dove gustare piatti tipici come il bacalhau à brás o le sardinhas assadas – ai ristoranti gourmet che animano il Chiado, come il celebre ‘Pateo’ di José Avillez, dove la cucina portoghese incontra influenze internazionali in un’esplosione di sapori.

Ma Lisbona è anche un crocevia di culture e sapori, retaggio della sua storia coloniale.

I ristoranti di cucina asiatica, tra cui spiccano quelli del quartiere di Martim Moniz, nel cuore della città, offrono esperienze sensoriali che trasportano il visitatore dall’altra parte del mondo, mentre nei vicoli del Bairro Alto, al calar del sole, si accende la movida notturna tra cocktail bar, piccole sale da concerto e rooftop panoramici come il ‘Park’ o il ‘Carmo Rooftop’, dove sorseggiare un drink con vista sull’iconico Elevador de Santa Giusta.

La città non è solo tradizione ma anche innovazione.

La LX Factory, un ex complesso industriale riconvertito in spazio creativo, pullula di negozi indipendenti, gallerie d’arte e bistrot hipster. E ancora, luoghi di aggregazione emergenti come il Mirari e il Marvila accolgono artisti, designer e innovatori, contribuendo a rendere Lisbona una delle città più dinamiche d’Europa.

A testimonianza di questa crescita internazionale, il Web Summit, uno degli eventi tecnologici più importanti al mondo, ha scelto Lisbona come sede permanente. Un riconoscimento che non solo rafforza la reputazione della città come hub tecnologico, ma attira ogni anno migliaia di professionisti e curiosi, aggiungendo un ulteriore tassello al mosaico cosmopolita della capitale portoghese.

Dopo aver assaporato ogni angolo di Lisbona, è il momento di immergersi in un’altra dimensione, dove il verde intenso dei fairway si mescola all’azzurro del cielo e ogni swing trova il suo ritmo naturale, quasi fosse un accordo di chitarra portoghese.

Verso l’Aroeira Golf Club: dove il verde incontra l’Atlantico

A soli 25 chilometri dal centro di Lisbona, attraversando il suggestivo Ponte XXV de Abril, l’Aroeira Golf Club si presenta come un’oasi di pace e raffinatezza. Immerso in una riserva naturale che abbraccia la costa atlantica, questo club con licenza PGA offre due percorsi da campionato, l’Aroeira I e l’Aroeira II, che combinano perfettamente la bellezza naturale con la sfida tecnica.

L’Aroeira I, progettato da Frank Pennink e inaugurato nel 1973, è un par 72 che si snoda tra pini marittimi e laghi, creando un’atmosfera quasi fiabesca. I suoi ampi fairway sono circondati da alberi di pino, richiedendo una precisione accurata nei colpi di partenza. Le buche sono strategicamente posizionate per offrire emozioni e variabilità, con ostacoli d’acqua e bunker che mettono alla prova le abilità di ogni golfista.

Tra le buche più iconiche, la buca 8 con il suo Par 3 per 190 metri e un green con una notevole inclinazione, sorprende con un tee shot panoramico che sembra lanciarsi direttamente nel cielo. La buca 11, un par 4, ridisegnato da Robert Trent Jones offre un primo colpo cieco in uno stretto fairway con alberi su entrambi i lati, seguito da uno spettacolare approccio in discesa a un green gelosamente protetto da acqua sulla sinistra e da un bunker sulla destra.

Ogni fairway è incorniciato dalla natura, offrendo scorci che ricordano più un dipinto impressionista che un campo da golf.

L’Aroeira II, invece, porta la firma di Donald Steel ed è un par 72 di oltre 6.300 metri pensato per ospitare competizioni internazionali. Le buche sono caratterizzate da fairway ondulati e sfidano i giocatori a navigare tra cinque vasti laghi scenografici e bunker posizionati in modo strategico. La varietà di terreni e le sfide tattiche lo rendono un campo stimolante per i giocatori di ogni livello. Più si va avanti, più il gioco si fa duro. La buca 4 è ostacolata da un gruppetto di alberi a metà del fairway, a circa 100 metri dal green, che obbligano a scegliere da che lato giocare.

La buca 9, premia un tee shot audace che sorvola uno stagno sotto lo sguardo di lussuose ville con piscina. La buca 17, par 4, parte in discesa e diventa insidiosa per la pendenza del fairway verso destra dove è in attesa un grande bunker, mentre la buca 18, forse la più impegnativa, mette alla prova la strategia del giocatore con i suoi ostacoli d’acqua ben posizionati.

Ma l’Aroeira non è solo golf. Le ville che costeggiano il percorso, con le loro architetture che spaziano dal moderno minimalista al tradizionale portoghese, aggiungono un tocco di esclusività all’ambiente. Alcune di queste residenze sono disponibili per l’affitto, offrendo la possibilità di soggiornare direttamente sul campo da golf, svegliandosi ogni mattina con la vista sui green curatissimi e il profumo del mare.

Servizi esclusivi e comfort senza compromessi

Il club offre una serie di servizi di alta gamma: dal clubhouse con terrazza panoramica, dove gustare piatti raffinati della cucina locale e internazionale, alla piscina e ai campi da tennis. 

Il green fee varia a seconda della stagione, con prezzi che oscillano tra i 65 e i 100 euro per il percorso da 18 buche, mantenendo un eccellente rapporto qualità-prezzo rispetto agli standard europei.

Per chi desidera un soggiorno all’insegna del lusso, nelle vicinanze dell’Aroeira si trovano strutture ricettive di alto livello. Il Praia do Sol Hotel, con il suo stile classico e il servizio impeccabile, è perfetto per chi cerca relax e comfort. 

Per un’esperienza più esclusiva, il Quinta do Tagus Village combina design contemporaneo e tradizione portoghese, con camere che offrono viste mozzafiato sul fiume Tago.

Dopo una giornata sui fairway, il tramonto sull’Atlantico invita a concedersi una cena a base di pesce fresco, magari accompagnata da un calice di Vinho Verde, lasciandosi cullare dai primi accenni di saudade, all’idea di dover, a un certo punto, tornare a casa. 

Il golf, qui, non è solo un gioco: è un modo per entrare in contatto con l’essenza del Portogallo, dove ogni swing è un passo verso il cuore di questa terra affascinante.

Pronti a mettere alla prova il vostro swing? L’Aroeira vi aspetta, tra il profumo dei pini e il canto non lontano dell’oceano.