Due anni fa Victor Dubuisson, uno dei talenti più cristallini del golf francese ed europeo delle ultime generazioni, decise improvvisamente di ritirarsi dal golf a soli 33 anni.
Impossibile non ricordare l’istrionico e anticonformista transalpino, vincitore di due tornei del DP World Tour, il Turkish Airlines Open del 2013 e del 2015, e protagonista in Ryder Cup a Gleneagles nel 2014, dove portò a casa ben due punti e mezzo contribuendo alla netta vittoria dell’Europa sugli Stati Uniti.
Era il dicembre del 2023 quando, a sopresa, Dubuisson annunciò il suo ritiro al termine di una stagione in cui aveva disputato solo a otto tornei, di cui gli ultimi due lasciati addirittura al termine del primo giro.
Al principo fu attratto dall’idea di provare a qualificarsi per il LIV Golf per la stagione 2024, ma alla fine decise di lasciare perdere, abbandonando definitivamente le competizioni.
In un’intervista rilasciata al quotidiano sportivo francese L’Équipe disse: “La solitudine era diventata estremamente pesante, non ce la facevo più a sopportarla”.
Iniziò così a balenare l’ipotesi di dedicarsi all’insegnamento. “Partivo da zero – ha commentato poco tempo fa -, quindi sono estremamente soddisfatto di ciò che ho realizzato. Mi vedo ancora come un ragazzino con la sua sacca e i bastoni della Decathlon. Non ero affatto destinato a fare questa carriera. Molti diranno che avrei potuto fare di più e diventare il numero uno del mondo, ma la mia forza è stata accontentarmi di quello che avevo raggiunto. E sono felice così, non vivo nel rimpianto o nel rimorso costante di aver lasciato qualcosa per strada”.
È per questo che la sua partecipazionne alla Biarritz Cup della scorsa settimana, torneo valido per l’Alps Tour a Biarritz, ha sorpreso davvero tutti, e, ancora di più, il suo successo finale.
Dubuisson ha firmato tre giri in 62, 65 e 61, chiudendo il torneo a -19, vincendo poi alla seconda buca di playoff contro lo spagnolo Jorge Maicas.
La cosa incredibile è che Maicas non ha dovuto accontentarsi del secondo premio: Dubuisson ha rifiutato l’assegno previsto per il vincitore che quindi è andato allo spagnolo.
Nella breve intervista post torneo il francese non ha parlato di denaro ma ha solo ringraziato Gerald Bouhourd, presidente di C&S Partners, sponsor dell’evento, che gli ha concesso un invito speciale per partecipare al torneo.
“Sono molto felice e soprattutto contento per Gerald. È il main sponsor del torneo e colui che mi ha invitato a giocare questa settimana. Ci siamo conosciuti grazie al golf e abbiamo sviluppato una forte amicizia. Ammiro il modo in cui sostiene i giovani golfisti e i professionisti — fattore che ha creato un legame speciale tra noi. Sono anche orgoglioso di allenare alcuni dei suoi giocatori, e questa settimana il piano era che lui mi facesse da caddie così da vivere insieme il torneo. È stata davvero una settimana fantastica”.
Per la cronaca Victor Dubuisson ha guadagnato in carriera circa 11,9 milioni di dollari sul DP World Tour e poco più di 1 milione in 29 presenze sul PGA Tour.
Ma a Biarritz ha dato una piccola grande lezione di vita a tutti. Il denaro non può comprare la felicità perché la felicità vera non è un oggetto, un lusso o un’esperienza da pagare, ma uno stato d’animo legato a fattori interiori ed emotivi.
Viviamo in un mondo in cui il denaro sembra avere un valore assoluto. È simbolo di successo, di potere, di libertà. Può aprire molte porte e rendere la vita più facile. Ma c’è una verità che, prima o poi, tutti sperimentano: il denaro non può comprare la felicità.
La felicità autentica nasce da ciò che non si può acquistare. Le relazioni profonde, l’amore sincero, l’amicizia vera, il tempo trascorso con le persone care, la salute, la serenità interiore: sono tutti elementi che il denaro può influenzare solo in parte, ma non può garantire.
Nessuna somma di denaro potrà mai colmare un vuoto emotivo o guarire un’anima stanca.
