Seduti fianco a fianco in conferenza stampa, in quella che sarà probabilmente la giornata più tranquilla della settimana della Ryder Cup a Bethpage Black, i capitani Keegan Bradley e Luke Donald, hanno parlato alla stampa di tutto il mondo del loro modo di approcciarsi alla sfida mostrando al termine un certo senso di affinità.

Da quando è esploso sulla scena del golf mondiale nel 2011 con la vittoria al PGA Championship, Keegan Bradley ha sempre vissuto nella zona di Jupiter, in Florida, dove ha come stimato amico proprio Luke Donald.

Amici dentro e fuori dal campo

“Non ci sono molte persone che mi piacciono di più nel mondo del golf di Luke Donald – ha dichiarato apertamente Bradley -. È stato il primo, diciamo, ‘grande giocatore’ a trattarmi con un rispetto che non riuscivo a credere. Mi piace uscire e bere qualcosa con Luke Donald”.

Accogliendo l’apprezzamento di Bradley con un cenno di riconoscenza, Donald ha poi ricambiato con parole di stima.

“Conosco Keegan da 12/13 anni. A volte facciamo giri di prova insieme quando siamo in trasferta, abbiamo cenato insieme, abbiamo amici in comune. Keegan è qualcuno per cui ho sempre fatto il tifo. Se andava bene in un torneo, se vinceva, gli mandavo un messaggio”.

Quindi attenzione: questa reciproca ammirazione è decisamente autentica. Tuttavia, basta poco per capire che esiste anche l’altro lato della medaglia, quello di una sfida che entrambi vogliono vincere tassativamente. Donald possiede quella sorta di “magia da Ryder Cup” che Bradley aspira ad avere questa settimana.

Donald il vincente

Partiamo dal fatto che Donald non ha mai fatto parte di una squadra perdente: ha partecipato a quattro vittorie in Ryder Cup (2004, 2006, 2010, 2012) e due anni fa è stato il capitano della squadra europea che ha battuto gli americani al Marco Simone.

Se parliamo poi di record personale nei match di Ryder Cup, Donald vanta un record personale di 10 vittorie, quattro sconfitte e 1 pareggio, incluso un  3-1 nei singoli, è davvero notevole.

“È una sfida impari per me se mi confronto con quello che ha ottenuto Luke in Ryder” ha ammesso Bradley, le cui due partecipazioni come giocatore si sono concluse con brucianti sconfitte per gli USA (2012: 14 ½ – 13 ½; 2014: 16 ½ – 11 ½).

Certo, Bradley ha avuto la meglio su Donald a Medinah nel 2012 – due vittorie nei foursome insieme a Phil Mickelson: 4&3 contro Donald e Sergio Garcia, e 7&6 contro Donald e Lee Westwood – ma è il risultato di squadra che conta davvero in Ryder Cup. Di conseguenza, Bradley trae ben poco conforto da quei singoli di 13 anni fa.

Il curriculum impeccabile di Donald alla Ryder Cup parla da sé; il record di 4-3 di Bradley in due apparizioni è anch’esso agli atti. Ma nulla di tutto ciò conta oggi.

“Non sto cercando di eguagliare ciò che ha fatto Luke,” ha detto Bradley. “Ho solo un enorme rispetto per lui e per la squadra europea di Ryder Cup. Non mi interessa cosa fa l’Europa o cosa pensano. Mi interessa cosa sta facendo la mia squadra. Ho un grande team attorno a me, un gruppo eccezionale di vice-capitani e un gruppo incredibile di giocatori”.

Un occhio alle curiosità

  • Per la seconda Ryder Cup consecutiva, Scottie Scheffler arriva alla Ryder Cup come numero 1 del mondo secondo il World Golf Ranking.
  • Prima di Scheffler il giocatore al primo posto del World Ranking ha partecipato alla Ryder Cup in 10 occasioni: quattro volte Tiger Woods, due Rory McIlroy, e una volta ciascuno Jon Rahm, Dustin Johnson, Nick Faldo e Ian Woosnam.
  • Gli americani occupano attualmente il 1º (Scottie Scheffler), 3º (Russell Henley), 4º (Xander Schauffele) e 5º (Justin Thomas) posto nel ranking OWGR. Ma la storia ci insegna a diffidare di questo presunto vantaggio.
  • Nel 1991 gli europei avevano i numeri 1, 2, 3 e 5 del mondo: Ian Woosnam, José María Olazábal, Nick Faldo e Seve Ballesteros. E hanno perso.
  • Nel 1997 e nel 2002 gli americani avevano i numeri 1 e 2 del mondo (Tiger Woods e David Duval; Woods e Phil Mickelson) – e sono usciti sconfitti in entrambe le occasioni.
  • Il team USA aveva i numeri 1-2-3 del mondo nel 2006 al K Club, in Irlanda (Woods, Mickelson, Jim Furyk) ed è stata travolta dall’Europa.
  • Quattro dei primi cinque giocatori del World Ranking (Woods 1°, Mickelson 2°, Stricker 4°, Furyk 5°) erano in campo nel 2010 al Celtic Manor in Galles – e anche lì, gli americani sono usciti sconfitti.
  • Nel 2012 invece, a Medinah, in base al ranking l’Europa partiva favorita schierando i numeri 1 (McIlroy), 3 (Donald), 4 (Westwood) e 5 (Rose) – e hanno conquistato il trofeo con una leggendaria rimonta nei singoli di domenica partendo dal punteggio di 6-10.