Ha dovuto sudare molto più del previsto Scottie Scheffler per portarsi a casa il suo primo Wanamaker Trophy, la coppa del PGA Championship. Partito al via delle ultime 18 buche a Quail Hollow con tre colpi di vantaggio su Alex Noren, primo degli inseguitori, il numero uno al mondo ha dovuto fare ricorso a tutta la sua classe per gestire al meglio un giro che a metà si era inaspettatamente complicato, rimettendo il risultato finale in discussione.

Tre bogey e un solo birdie frutto di un gioco lungo meno preciso del solito, salvato però da un putt sempre affidabile, lo hanno prima riavvicinato e poi appaiato al migliore degli inseguitori, Jon Rahm. Lo spagnolo, partito con cinque colpi di distacco dalla vetta, agganciava l’americano con il birdie della 11, il suo terzo di giornata.

Con Rahm lanciatissimo, Scheffler ha però ricordato a tutti perchè è lui il numero uno. Nessuno è in grado di gestire meglio i momenti chiave, per freddezza e strategia di gioco.

Il birdie della 10 lo ha rimesso in carreggiata verso il titolo, mentre Rahm si scioglieva clamorosamentre dopo aver sfiorato il birdie alla 12 e poi vedere sconsolato altri due putt non entrare per un nulla.

Ha vinto Scheffler e con merito, l’unico in grado di non scomporsi davanti alle difficoltà di un percorso che ha dato filo da torcere ai grandi del golf mondiale e fatto fare brutte figure anche a nomi pesanti del field.

Per il 28enne texano arriva così il terzo major in carriera dopo le due Giacche Verdi del Masters (2022 e 2024) e il 15 titolo del PGA Tour, il secondo della stagione a distanza di sole due settimane.

Il temibile Green Mile, ovvero le ultime tre buche di Quail Hollow, si sono così convertite in una sorta di passarella trionfale per Scheffler, che uno a uno ha visto scivolare tutti i suoi inseguitori.

Non accadeva dal 1983 che un giocatore vincesse tre major tutti con almeno tre colpi di vantaggio o più sul resto del field.

Dopo la CJ Cup Byron Nelson dominata con otto colpi di vantaggio, Scheffler solleva la Wanamaker Cup lasciando i suoi primi avversari a cinque lunghezze.

E se il 2024 era stato il suo annus mirabilis, con ben 9 titoli tra cui Masters, FedEx Cup e medaglia d’oro olimpica, questo 2025 ha tutta l’aria di trasformarsi in qualcosa di molto simile.

Questa la classifica finale del 107° PGA Championship