Più che un ‘Moving day’, il sabato di questo 153esimo Open Championship a Royal Portrush è stato per l’ennesima volta lo ‘Scheffler Day’.
Il numero uno del mondo, partito in testa, ha ancora una volta dimostrato il perchè oggi sia praticamente insuperabile dal resto del field.
Favorito da un clima più simile a quello continentale che nordirlandese, Scheffler è sceso in campo in assoluto controllo del gioco e delle insidie del Royal Portrush, tirando dritto vero il suo grande obiettivo, quello di portarsi a casa per la prima volta la Claret Jug.
Ci hanno provato in tanti a mettergli pressione, soprattutto all’inizio del suo giro, su tutti l’ereo di casa, Rory McIlroy, partito fortissimo con tre birdie in quattro buche facendo impazzire il pubblico di casa.
Una giornata ricca di birdie, eagle e addirittura un hole in one (John Parry alla 13) per la gioia dei fan e grazie a Madre Natura, che ha concesso ai protagonisti uno scenario decisamente meno complicato rispetto ai giorni precedenti.
Con Harman già fuori dai primissimi dopo poche buche, ci hanno provato Matt Fitzpatrick e il cinese Haotong Li a stare incollati a Scheffler. Ma quando Scottie fa Scottie, non ce n’è per nessuno.
Mai in sofferenza, l’amercano ha gestito ogni singolo colpo con una accuratezza disarmante, chiudendo con un giro bogey free in 67 merito di un eagle e due birdie. Ma potevano essere anche meno, visto i diversi putt che hanno millimetricamente sfiorato la buca.
McIlroy lo aveva promesso: un giro all’attacco per regalare una giornata speciale al suo pubblico. E così è stato ma dopo un avvio da sogno il nordirlandese ha perso l’abbrivio e ha iniziato a puttare per il birdie troppo lontano dalle buche per ambire a un giro record.
Il suo 66 finale lo lascia a ben sei lunghezze da Scheffler, quarto in compagnia della conferma Chris Gotterup, e di Tyrrell Hatton e Harry English.
Haotong Li, il cinese ritrovato ad alti livelli dopo una crisi di oltre un anno, lo insegue a quattro colpi, Matt Fitzpatrick dopo un deludente giro in par è ora terzo a cinque lunghezze dalla testa.
Domenica toccherà a Li cercare di scalfire le certezze di Scheffler nell’ultimo flight di questo 153° Open Championship. McIlroy e Fitzpatrick, in campo davanti a loro, cercheranno la missione impossibile.
Sì perchè oggi questo sembra davanti allo strapotere tecnico e soprattutto mentale mostrato dall’americano, che negli ultimi nove tornei giocati è sempre finito nei Top 10 conquistando due titoli, CJ Cup, PGA Championship e Memorial.
A 29 anni ha vinto tutto, medaglia olimpica compresa. Gli manca solo confermarsi dall’altra parte dell’Atlantico, dove non ha ancora vinto. Alla sua quinta partecipazione all’Open Championship il tempo di sollevare la Claret Jug sembra ormai a un passo.
Francesco Molinari, unico italiano a passare il taglio, ha chiuso in par la giornata e con un totale di +1 resta nelle parti basse della classifica, 56°.
Questo il leaderborad al termine del terzo giro del 153° Open Championship
Inarrestabile Scheffler a Portrush
