Francesco Molinari è pronto a rimettersi in gioco sul DP World Tour, tornando finalmente a calcare i fairway europei al suo esordio in Europa quest’anno nel Soudal Open, in programma dal 22 al 25 maggio. Dopo essere stato capitano-giocatore nella Team Cup di Abu Dhabi nel gennaio scorso, in questa stagione aveva giocato solo sul PGA Tour.
Questa settimana l’azzurro si unisce a un field internazionale al Rinkven Golf Club, un tracciato con una lunga storia (il torneo risale addirittura al 1910). “Penso che questi tornei siano il cuore del DP World Tour. Per noi che veniamo da Paesi con una tradizione golfistica più piccola, tipo me o Colsaerts, gli Open nazionali erano il nostro ‘quinto major’ da ragazzini”.
Molinari a caccia di risultati
Il 42enne torinese spera di ritrovare la forma giusta e raccogliere i frutti del lavoro che sta facendo sul suo gioco. Arriva a Rinkven dopo non essere riuscito a qualificarsi per lo U.S. Open nel Final Qualifying a Walton Heath. Cosa che ha fatto invece suo fratello Edoardo, che ha conquistato l’accesso in un playoff a sei. Francesco resta comunque fiducioso: “Non ho puttato bene, ma ci sono stati segnali positivi. In generale mi sento bene. Ovviamente servono dei risultati per ritrovare fiducia, ma non posso lamentarmi. Devo solo continuare a lavorare. Ho già giocato dei buoni giri quest’anno, ma faccio fatica a metterne insieme quattro consecutivi. Spero che questa sia la settimana giusta”.
Il campo, con fairway stretti e alberati, premia la precisione dal tee, un punto di forza storico di “Laser Frankie” soprattutto nei suoi anni migliori.
Francesco ha in programma di giocare anche il KLM Open il mese prossimo e punta all’Open d’Italia, che quest’anno si giocherà all’Argentario Golf Club, dal 26 al 29 giugno. Tutti tornei che fanno parte dello “European Swing”, che culminerà con il BMW International Open, a luglio.
Nel field del Soudal Open ci sono anche altri volti noti della Ryder Cup, tra cui Nicolas Colsaerts, grande orgoglio belga e protagonista del “Miracolo di Medinah”. Colsaerts, che vive negli Emirati, è uno dei 14 giocatori belgi (tra pro e dilettanti) in gara, insieme a nomi come Thomas Pieters.
“Qui è dove siamo cresciuti”, ha detto Colsaerts. “C’è un sapore speciale a giocare un torneo in casa, rivedi facce che magari non vedevi da 10, 15 o 20 anni. Gli organizzatori stanno facendo un lavoro incredibile da quando hanno preso in mano l’evento, e io non ho mai davvero brillato qui in Belgio. Quindi sono grato di avere la possibilità di giocare davanti a chi mi ha seguito per 25 anni. Vivere all’estero ti fa mancare tante cose, ma tornare a casa è sempre un piacere. E sono molto fiero di quello che il Belgio è riuscito a costruire nel golf negli ultimi 25 anni”.
Difende il titolo lo spagnolo Nacho Elvira.
Gli italiani
In campo, oltre a Francesco Molinari anche il fratello Edoardo, Matteo Manassero, Guido Migliozzi, Andrea Pavan, Gregorio De Leo e Francesco Laporta. Tutti a caccia di buoni piazzamenti.
Tee time
