Con un altro birdie sulla 18, Jon Rahm (-19, 66 69 66 68) ha dato la spallata decisiva per vincere il DP World Tour Championship a Dubai. Come ieri era avvenuto agguantando al vertice il francese Lorenzo-Vera (-17, 63 69 69 70), che oggi come da copione annunciato è scivolato indietro di un paio di posizioni, il colpo di coda alla 72a buca ha evitato il playoff con un ispiratissimo Tommy Fleetwood (-18, 67 68 70 65). Quarto è finito un incolore Rory McIlroy (-12), che dopo lo splendido 65 di ieri non è andato oltre un deludente 73, uno sopra par. Un colpo dietro lui Danny Willett, che pare rigenerato in questo ultimo periodo, e sesto un terzetto a -10 composto da Garcia, Lewis e Pieters. Solo 28° Bernd Wiesberger, arrivato al gran finale del DP WTC al comando della Race to Dubai.

Complimenti comunque al francese Mike Lorenzo-Vera, mai vincitore sull’European Tour, che a 34 anni ha probabilmente disputato la miglior gara fin qui della sua carriera. Il 34enne di Biarritz è infatti andato al comando da subito ed è rimasto in contention fino quasi alla fine.

Rahm dopo Molinari e Fleetwood

Jon Rahm ha così vinto la Race to Dubai 2019, succedendo a Francesco Molinari e Tommy Fleetwood.  Con lo spagnolo in grande rimonta, fino al primo posto, e l’austriaco Wiesberger in rottura prolungata, solo Tommy Fleetwood avrebbe potuto creargli problemi. Ma nonostante il -7, migliore risultato di giornata, l’inglese non è riuscito nemmeno a scalzarlo dal primo posto del DP World Tour Championship. I due si sono comunque divisi le piazze d’onore della Race to Dubai, seguiti al terzo posto da Wiesberger, al quarto da Shane Lowry e al quinto da Matthew Fitzpatrick. Da ricordare inoltre che Jon Rahm aveva già vinto il DP World Tour Championship nel 2017.

Tommy Fleetwood, che invece proprio in quella edizione si era imposto nella classifica annuale, ha mancato invece di poco la possibilità di essere il terzo a vincere per due volte la Race to Dubai. Finora sono riusciti nell’impresa Rory McIlroy (2012 e 2015) e Henrik Stenson (2013 e 2014).

Rahm ha incassato cinque milioni di dollari, tre milioni di prima moneta (premio più alto per una gara in assoluto nel mondo) su un montepremi di otto milioni di dollari, più altri due milioni di bonus per la Race to Dubai. Un risultato ottenuto con il già citato birdie all’ultima buca, ottenuto imbucando da circa due metri dopo un’eccezionale uscita da un bunker attorno al green.

Il finale dei tre giocatori di casa nostra

Guido Migliozzi (-5, 73 70 68 72) si è confermato il migliore degli azzurri anche sulle ultime 18 buche. Pur non andando oltre il par di giornata, ha fatto meglio di Francesco Molinari (+1) e Andrea Pavan (+3). Il giovane vicentino ha perso cinque posizioni rispetto a ieri e ha perciò chiuso 16°. Un risultato comunque di assoluto rilievo, che mette il sigillo a una stagione per lui superlativa, con due vittorie e altri due top ten sull’European Tour. Inoltre Guido è a un passo dall’entrare nei primi 100 delle classifiche mondiali ed è anche riuscito a partecipare alla finale della Race to Dubai. E per un solo colpo, nel DP WGC è rimasto alle spalle dello scozzese Robert MacIntyre, che si è aggiudicato l’ambito titolo di Rookie of the Year 2019.

MacIntyre è infatti giunto 11° nella RtD, mentre l’americano Kurt Kitayama (secondo nella speciale classifica degli esordienti) è finito tre posti dietro a lui. Terzo Migliozzi e quarto lo spagnolo Adri Arnaus.

Molinari (+1, 69 76 71 73) ha concluso il DP WTC di Dubai al 40° posto. 49° pari merito con l’australiano Scott Hend (vincitore quest’anno del Maybank) e ultimo della graduatoria di gara Andrea Pavan (+9, 77 74 71 75). Il romano non si è trovato mai a suo agio sul percorso Earth del Jumeirah Golf Estate, riuscendo a chiudere sotto par solo il terzo giro.

I tre azzurri hanno terminato la Race to Dubai 2019 rispettivamente al 30° (Molinari), 33° (Pavan) e 40° posto (Migliozzi).