“Sei un atleta Gary non hai nulla da temere, fallo e sii aggressivo”

Queste le parole del caddie di Gary Woodland sul secondo colpo della 14, buca che ha segnato indelebilmente l’andamento del torneo permettendogli di mettere un’ipoteca sulla vittoria.

La scelta era tra un lay-up conservativo e un legno 3 in direzione del green. Brooks Koepka stava dimostrando di non aver nessun intenzione di arrivare secondo e la pressione nei confronti dell’americano si stava facendo sempre più forte.

Ma Woodland, ex atleta di pallacanestro, aveva deciso di rischiare, il gioco c’era, la mente anche e bisognava solo fare un colpo perfetto che atterrasse sul piccolo green di quel fatidico par 5.

Detto, fatto. Un colpo da manuale e un birdie che gli ha permesso di allungare la distanza dagli inseguitori per poi segnare un ultimo birdie alla 18 e terminare con due colpi di vantaggio.

“Ora che ho la coppa in mano posso dire di essere fiero di me per come ho gestito alcuni momenti di questo quarto giro a Pebble Beach” – ha detto a caldo il vincitore dello U.S Open – “sapevo che la mia carriera aveva bisogno di una svolta, sapevo che il mio futuro con la pallacanestro doveva essere accantonato e che il golf sarebbe stata la mia vita. Ma mai e poi mai avrei immaginato tutto questo, me vincitore di un major”.

“Ho lavorato duramente soprattutto nel gioco corto, mio tallone d’Achille da sempre, ma nonostante i netti passi avanti (è migliorato di oltre 100 punti nella statistica degli approcci) nessuno avrebbe pensato a me con re di Pebble Beach. Me, un omone bravo a tirare il drive lungo ma debole quando si tratta si sensibilità intorno ai green. E invece, eccomi qui”.

Sono stati tanti i complimenti ricevuti dai suoi colleghi di Tour, primo tra tutti, l’amica Matt Kuchar: “Gary ha sofferto molto in questi anni, ha sperimentato, si è messo in discussione e ne è valsa la pena. Ha affinato le sue abilità, è un giocatore completo ma gli mancava quella fiducia che gli permettesse di fare il salto di qualità. Ora ha capito come giocare a golf, come tenere la pressione sotto controllo e penso che non lo fermerà più nessuno”.