Le motivazioni non gli sono mai mancate, gli stimoli neppure.

Per capire chi sia veramente Brooks Koepka su un campo da golf basta ricordare la sua dichiarazione pochi minuti dopo aver ricevuto a maggio il Wanamaker Trophy per la seconda volta in carriera a Bethpage Black. “Quando ho sentito tutto il pubblico che era schierato a favore di Dustin Johnson nel momento in cui sono andato in difficoltà sulle ultime nove buche mi è scattato qualcosa, la voglia di dimostrare che ero io il migliore e che quel titolo non me lo sarei fatto scappare per nulla al mondo. È stata la spinta decisiva per rimettermi in carreggiata e vincere”.

Della serie, io nelle difficoltà mio esalto e do il meglio di me stesso, altro che braccino.

Il Koepka della vigilia dello U.S. Open a Pebble Beach è il solito: sicuro di sé, quasi imperturbabile davanti alle mille domande dei giornalisti accreditati. La storia l’ha già scritta con quel doppio Back to Back tra PGA Championship e U.S. Open 2017-2018, ora lo attende qualcosa che mai nessuno nell’era moderna ha ottenuto: vincere tre volte di fila il major a stelle e strisce più antico.

I suoi quattro trionfi in meno di due anni sono la prova che Big Brooks non teme i major, anzi, lo esaltano. Arriva a Pebble Beach come uno dei soli quattro giocatori ad aver vinto due volte sul PGA Tour 2019 ed è attualmente terzo nella FedEx Cup.

“Bethpage mi ha insegnato molto – prosegue -. So ora anche come gestire una situazione difficile sotto pressione. Il segreto è quello di resettare tutto e pensare a quello che si ha davanti, non quello che si ha appena perso. Nel golf le motivazioni sono importanti e a ogni gara devi essere abile a trovarne di nuove. Sono quelle che ti trascinano e che tirano fuori il meglio e anche qualcosa in più del tuo gioco e della tua personalità”.

Mr Major è un combattente, uno nato per le grandi sfide; a Pebble Beach il compito di rendere questa nuova battaglia sportiva ancora più spettacolare e soprattutto combattuta fino all’ultimo colpo di domenica.