Phil Mickelson si aggiudica il WGC – Mexico Championship, il primo dei quattro tornei del World Golf Championships, secondi solo ai major, sul percorso del Club de Golf Chapultepec, a Città del Messico. Il fuoriclasse di San Diego torna alla vittoria al termine di un lunghissimo digiuno, iniziato dopo il trionfo all’Open Championship del 2013, disputato in quell’edizione a Muirfield.

“Non ce la faccio a tradurre in parole quello che provo – ha dichiarato un commosso Mickelson dopo la fine della gara – Sapevo che sarei tornato a vincere, perché stavo giocando troppo bene per non riuscire a farcela. Ma non sai mai quando succederà, finché non ti ritrovi con il trofeo in mano.”

Mickelson, che compirà 48 anni a giugno, era arrivato al termine delle 72 buche con uno score di -16 (69 68 65 66), al termine di quattro splendidi giri in cui aveva opposto a quattro bogey e un doppio bogey ben 22 birdie. In clubhouse si è trovato pari merito con Justin Thomas, il giocatore più costante e in forma nell’ultimo anno, che la settimana scorsa si era imposto nell’Honda Classic. Partito male (Thomas ha confessato di non essersi mai sentito così a disagio davanti alla palla come durante il primo giro di giovedì), Justin (72 70 62 64) ha invece avuto un grande weekend, risalendo posizioni su posizioni, fino al vertice. Spettacolare il suo eagle 2 sul par 4 conclusivo, con un approccio dalla media distanza (119 yarde) finito in buca fra l’entusiasmo del pubblico di Città del Messico. Mickelson ha però risposto con birdie alla 15 e alla 16, assicurandosi così un posto nello spareggio.

Non c’è invece riuscito Tyrrel Hatton, appaiato ai due americani fino all’ultima buca, dove però è incappato in un bogey a causa del secondo colpo finito nel rough a pochi metri dalla bandiera, da cui non ce l’ha fatta a chiudere in meno di tre colpi.

Nel playoff (sesto negli otto tornei PGA di quest’anno) sul par 3 della 17, tutto facile per Lefty. Il mancino californiano ha messo palla in green, mentre Thomas è andato lungo. Mickelson ha poi mancato il birdie per un soffio, mentre JT non ha nemmeno chiuso la buca perché l’avrebbe fatto in quattro colpi.

Fra gli altri protagonisti, da sottolineare l’eccezionale prova di Rafa Cabrera Bello (-15, 66 67 69 67), terzo appaiato ad Hatton. Settimi Dustin Johnson e Sergio Garcia (-12), nono Bubba Watson (-10, con l’indiano Shubhankar Sharma, in testa dopo 54 buche), 14.mi Alex Noren e Jordan Spieth (-8), 20° John Rham (-6). A un colpo e 25° il nostro Francesco Molinari (-5, 71 70 70 68), che nell’ultimo giro ha recuperato sette posizioni, dopo essere sempre stato 32° nelle giornate precedenti di gara.

La gara ha avuto un field di altissimo livello. Fra i primi dieci del World Ranking erano assenti solo il giapponese Hideki Matsuyama (n. 6), l’australiano Jason Day (n. 8), Brooks Koepka (n. 9) e il nordirlandese Rory McIlroy (n.10).

Il montepremi era di ben 10.000.000 di dollari, di cui 1.700.000 sono andati a Phil Mickelson.