Un Tiger Woods molto pimpante e tirato a lucido quello che ha risposto alle domande dei giornalisti prima del Memorial Tournament. Prende il via domani, 16 luglio, il torneo a casa di Jack Nicklaus  e si annuncia come un piccolo major. Fra i primi dieci della classifica mondiale ufficiale manca infatti solo Adam Scott. Il rientro di Tiger, assente dalle gare dal Genesis di febbraio al Riviera, aggiunge poi altra benzina al fuoco dell’interesse generale per l’evento.

Il Memorial Tournament, che si svolge al Muirfield Village di Dublin, nell’Ohio, è da sempre terreno di caccia per Tiger. Quest’anno punterà al sesto successo nella gara, partendo i primi due giorni con Rory McIlroy e Brooks Koepka. Un flight stellare, che sarà senz’altro al centro delle riprese di GolfTV (al via dalle 20:30 di domani).

“Le mie condizioni fisiche? Mi sento molto meglio – ha dichiarato Tiger – di quando abbiamo smesso. Ho potuto allenarmi e concentrarmi sull’aumentare la velocità di swing, per arrivare a quella giusta per un torneo.”

“Io sono qui per raggiungere l’obiettivo che mi pongo sempre all’inizio di un torneo. E cioè vincere. Non c’è motivo per cui non possa riuscirci di nuovo questa settimana. Scendo in campo, faccio il mio lavoro e poi vediamo cosa succede.”

“In questo periodo così difficile – ha continuato Woods -, mi sono chiesto spesso se dovessi giocare o meno. E ho preferito restare a casa, al sicuro. Mi capita sempre di giocare con un sacco di gente intorno o incontrandone anche tanti che hanno una linea diretta con me. Questo poteva mettere in pericolo non solo me, ma anche i miei amici e la mia famiglia.”

Bryson DeChambeau mi sta impressionando molto. L’obiettivo che cerca di raggiungere non è davvero facile. È diventato più forte, più grosso, più rapido, riuscendo ad aumentare la velocità della testa del bastone. Ma, fatto ancora più importante, avete visto come è capace di tirarla dritta? È questa la parte più difficile ed è davvero eccezionale come stia riuscendo a tenere una linea così precisa.”

“Durante il periodo di lockdown – ha concluso Tiger -, ho giocato un sacco a tennis con i miei figli nella nostra casa di Jupiter, in Florida. Per il resto molta televisione e tanti libri, soprattutto thriller. Ho seguito da vicino tutto quello che riguardava il Tour e la Ryder Cup. Qual è il mio giudizio? Una Ryder Cup senza pubblico non è una vera Ryder Cup, per cui la decisione di spostarla al prossimo anno mi trova senz’altro d’accordo. E, se volete saperlo, non ho ancora preso in considerazione l’opportunità di essere il capitano della squadra americana nel 2023, a Roma.”

A quella data, Woods avrà quasi compiuto 48 anni. Ma, oggi, pare proprio intenzionato a essere ancora in campo all’ombra del Colosseo.