Sofia Popov è la ragazza venuta dal nulla.
Solamente un anno fa era numero 304 del mondo e faceva la caddie.
Oggi, dopo gavetta, malattie e propositi di ritiro, è diventata la prima tedesca a riuscire nell’impresa di conquistare il Women’s Open, il major britannico al Royal Troon, in Scozia.

Anni di gavetta

Quella di Sofia Popov è una carriera travagliata.
Una lunga gavetta fra competizioni minori, un ruolo da caddie dell’amica e collega Anne Van Dam e continui guai fisici. In particolare, i molteplici sintomi dovuti a quella che si è scoperta poi essere la malattia di Lyme, un’infezione trasmessa dalle zecche che l’aveva portata a perdere quasi 12kg. Fra visite mediche e diagnosi erronee, il tempo perso e l’impossibilità di seguire con costanza il Tour europeo le ha compromesso gran parte dei primi anni da agonista.

La svolta economica

Una svolta anche per il suo conto corrente, perché grazie a questo successo e a un assegno di 675mila dollari si ritrova all’improvviso una cifra superiore a sei volte quello che il golf le aveva reso fino a questo momento.
La ragazza venuta dal nulla era in lacrime la domenica del 23 agosto subito dopo aver imbucato l’ultimo putt e dichiarando ai giornalisti di sentirsi un’ispirazione per tante altre ragazze ancora convinte che certi traguardi dal nulla non si possano raggiungere.

“Tante giocatrici molto forti si contendono titoli così importanti in ogni stagione, ma tante altre golfiste si allenano ogni giorno per poter rientrare in questa stretta cerchia di chi può riscrivere la storia del nostro sport. Sto vivendo una favola, ma sono convinta che in futuro possa accadere lo stesso a tante altre che al momento non si sentono ancora delle campionesse”.

Dal ritiro alla rinascita

Se prima dell’inizio dello Womens Open la golfista tedesca pensava già al ritiro, questa vittoria potrebbe improvvisamente cambiare il suo futuro, con un netto balzo in avanti nel ranking mondiale.
“So bene quanti sforzi e lavoro ci siano stati dietro, ma dal far bene all’arrivare alla gloria mai avrei immaginato potesse arrivare in questi giorni un successo tanto eclatante. Ringrazio Dio per non aver ceduto alla tentazione del ritiro, ma spero vivamente che questa vittoria non serva solo a me, ma anche a tante altre atlete che inseguono i miei stessi sogni”