Lollo, Lore o Scalo? Qual è il tuo nickname, giusto per iniziare con il piede giusto?

Scalo, usiamo solo quello!

Scalo, in poche parole torni dal college e con un secondo posto al playoff al Challenge a Terre dei Consoli nel 2019 vieni catapultato su quel circuito. Eri pronto a questo salto?

Non voglio sembrare presuntuoso ma la risposta è sì. Stavo giocando molto bene anche in America nell’ultimo anno di College e dopo le prime gare sull’Alps Tour ero primo nel ranking. Aspettavo qualcosa di buono ed è arrivato in quella tappa del Challenge, peccato solo aver perso al playoff. Mi sentivo sicuro dopo i due tagli passati alle edizioni dell’Open d’Italia, di cui una nelle Rolex Series.

Facciamo un passo indietro, come si fa a entrare nei college e come si scelgono?

Io sono andato alla University of Tennessee. La scelta avviene in base al livello accademico ed a quello sportivo. Non nego poi di aver preferito alcuni coach e i loro programmi quando mi stavo guardando in giro. Ho mandato circa 50 mail per avere dei confronti, ma sono arrivati anche degli inviti da parte loro. Sono tutte ottime, quando i ragazzi mi chiedono informazioni dico solo di fare le valigie e partire.

Perché andate in America a studiare? Quali sono i plus e perché tutti negli Stati Uniti?

Strutture e livello sono le prime due risposte che mi vengono in mente. Avevamo una sala di fisioterapia grande come un nostro campo pratica, giusto per darti un’idea. Le gare NCAA raccolgono giocatori talentuosi, ti puoi confrontare con i futuri campioni. Guarda adesso sul PGA Tour, vengono tutti da questo circuito amatoriale.

Esco un attimo dal binario, hai trovato la fidanzata quando eri là?

Sarebbe stato un errore imperdonabile. Ma appena sono tornato mi sono fidanzato. Tu?

Qui le domande le faccio io, Scalo! Il ricordo più bello del College e cosa hai imparato maggiormente?

Ho imparato a relazionarmi con le persone e la gestione del tempo a disposizione. Tra studio e allenamento se non ti dai delle regole non concludi nessuno dei due programmi come vorresti. È stato interessante anche conoscere molte persone di alto livello del nostro ambiente. Il ricordo più bello è una fotografia con il mio coach, piangevamo all’ultima gara della stagione.

E il momento più difficile? Andare alla mensa e non trovare la pasta col ragù?

Ci hai preso! La pasta la dovevo cucinare da solo.

È nata una classifica speciale, la PGA Tour University. L’idea è quella di arrivare il più velocemente possibile sul circuito maggiore. Cosa ne pensi?

Hanno fatto bene ma a dir la verità i primi 10 giocatori della classifica NCAA hanno già un futuro roseo davanti. Pensiamo a Matthew Wolff, Collin Morikawa e Victor Hovland. Però mandare I migliori subito sul Korn Ferry Tour rimane una bella spinta a fare bene.

Il Challenge Tour è ripartito dall’Austria con due appuntamenti consecutivi, come programmerai la tua “strana” stagione 2020?

Ho categoria 18 dell’European Tour, quindi potrò giocare tutte le gare “co-sanzionate” con il Challenge Tour. Per le gare pure del Tour Europeo sarò in lista d’attesa. Per esempio al British Masters sono decimo, speriamo di entrare.

Cosa devi fare per bruciare un’altra tappa e salire immediatamente sull’European Tour?

Vincere una gara dell’European Tour, io ci proverò.

Qual è il sogno di Lorenzo Scalise? Carta piena sul Pga Tour? Un major prima dei 30 anni?

Senza dubbio vincere un major. Scommettiamo che se lo vinco poi non ho problemi con le categorie di gioco?

Scalo, il consiglio per i ragazzi che stanno giocando le gare giovanili che hai fatto anche tu…

Divertirsi sempre. Me lo ripeto anche io da professionista. La differenza tra mondo amateur e professionistico è imparare a stare da soli, mi mancano i gruppi e le tavolate delle gare giovanili.

Adesso arriva la “domanda brighella” e poi la solita promessa.

Eccolo, tu non cambierai mai, vero?

Chi sarà il più forte giocatore italiano fra 5 anni?

Lorenzo Scalise

Immaginavo. La seconda domanda è: posso avere un pass speciale quando giocherai il tuo primo U.S. Open?

L’avrai e questo ti dico che accadrà nel 2024.

Dopo aver giocato la Ryder Cup al Marco Simone nel 2023?

Quella la andrò a vedere, io giocherò quella del 2025 su suolo americano. Voglio battere Matthew Wolff (che ho già battuto) e Collin Morikawa…

Grazie Scalo, con queste promesse ho i brividi

Grazie a te, sentiamoci più spesso.