John Rahm è il nuovo numero uno al mondo ma ha dimostrato di essere un leader anche fuori dal campo. Abbiamo celebrato il successo nel Memorial Tournament grazie al quale il 25enne dei Paesi Baschi ha conquistato la vetta del ranking spodestando dal trono Rory McIlroy. È il secondo giocatore iberico a riuscirci, prima di lui solo Severiano Ballesteros (per cinque volte numero uno) 31 anni fa.

Non è stata certo una sorpresa. Rahm è passato dal dominio tra i dilettanti (per 60 settimane consecutive, record assoluto, in testa all’amateur world golf ranking) sino alla leadership mondiale. Il tutto passando per il trionfo alla Ryder Cup 2018 e quello nella Race to Dubai. Rahm è il quinto più giovane di sempre a sedersi sul trono del golf mondiale.

Rahm leader anche fuori dal campo

Le battaglie dello spagnolo sono dentro e fuori dal green. A soli 25 anni ha dimostrato di essere un trascinatore non solo in campo. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha invitato tutti a restare a casa, criticando aspramente il comportamento di tanti americani. Ma soprattutto è stato in prima linea dopo l’omicidio di George Floyd, schierandosi contro ogni forma di razzismo e appoggiando le battaglie pacifiche e non rivoltose dei “Black Lives Matter”.

Devoto alla famiglia, dopo il successo al Memorial Tournament il suo pensiero è andato immediatamente alla moglie Kelly e alla nonna materna, che ha affrontato il Coronavirus in quarantena, lontano da figli e diversi nipoti che pure abitano a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

Tifosissimo dei Rojiblancos, Rahm lo scorso maggio, dopo il ritiro dal calcio giocato da parte di Aduriz, “uno dei più grandi attaccanti nella storia dell’Athletic”, aveva così reso omaggio all’attaccante classe 1981 di San Sebastian, costretto ad appendere gli scarpini al chiodo a causa di gravi problemi fisici. Con una foto che li ritrae entrambi con la maglietta dell’Athletic Bilbao, Aritz Aduriz ha celebrato l’impresa di Rahm al Memorial: “Pensare in grande non è cosa per tutti. Venticinque anni e già numero 1 al mondo. Orgoglioso del tuo modo di affrontare lo sport”.