Il PGA Tour, ormai lo sappiamo bene, torna in campo l’11 giugno. Il primo tee shot dopo la totale serrata dovuta alla pandemia del Covid-19 verrà giocato sul percorso del Colonial, a Fort Worth, in Texas. Porte chiuse per il Charles Schwab Challenge, ma un signor montepremi, sugli standard tipici del circuito americano: 7 milioni e mezzo di dollari.

A rendere la vita più facile per lo sport americano in questo momento tanto complicato, ci ha pensato Chad F. Wolf. Il Segretario della Homeland Security, a seguito di una direttiva del segretario di Stato, Mike Pompeo, ha emanato un decreto che esenta gli sportivi stranieri più titolati dal divieto di entrare negli States. Off limits invece l’ingresso per chiunque, nei 14 giorni precedenti all’arrivo, si fosse trovato in numerose nazioni (Cina, Iran, Area Schengen, Gran Bretagna e Irlanda).

Lo sport? È troppo importante

La motivazione di questa esenzione è semplice. Gli eventi sportivi sono un bene fondamentale per l’economia americana, anche con limitazioni parziali o totali per gli spettatori. Il giro di affari di pubblicità e diritti televisivi è troppo rilevante per non fare di tutto per rimettere in piedi gli sport più popolari negli U.S.A. Senza considerare che appuntamenti agonistici dal vivo garantiscono “immensi benefici per gli interessi nazionali, inclusi l’orgoglio civile e l’unità nazionale”.

Via libera perciò per gli stranieri di baseball, basket, hockey su ghiaccio, tennis e golf. Il limite della quarantena di 14 giorni ha però consigliato il nostro Francesco Molinari, Tommy Fleetwood e Lee Westwood di restare in Gran Bretagna. Visto che nel Regno Unito vige la stessa limitazione, per disputare due sole gare avrebbe perciò voluto dire sei settimane bloccate. Identica decisione anche per Adam Scott dall’Australia.

Il decreto di Wolf però permette di portare con sé il proprio staff, dipendenti e mogli (o mariti, nel caso del golf e del tennis femminile). Si tratta di un chiaro tentativo di invogliare a essere presenti, potendo contare sulla presenza di amici e partner. Alcuni hanno preso in considerazione questa opportunità, altri hanno detto di no soprattutto per i figli.

Navetta aerea fra le gare del PGA Tour

Altra notizia interessante quella del charter aereo che il PGA Tour sta organizzando per i giocatori. Per trasferire da una sede di gioco all’altra giocatori e caddie, verrà noleggiato un Boeing 737. In cabina 114 posti occupati contro gli abituali 173, con l’obbligo di lasciare libero il sedile al centro, fra quelli di finestrino e corridoio. Il piano di volo sarà comunicato dopo il taglio del venerdì.

Fra le misure di sicurezza, il test della saliva prima di prendere il volo, eseguito al termine del terzo giro di gara. In aeroporto e in aereo, obbligo di mascherina, e massima attenzione per le distanze. “Popolari” i prezzi dei voli, già stabiliti e fissi. Per il  PGA Tour, il biglietto costerà 600 dollari, la metà invece per il secondo circuito americano, il Korn Ferry Tours.