Finale pazzesco di Rickie Fowler nel The Players: sei sotto par nelle ultime sei buche, birdie a 13, 15, 16, 18 e eagle alla 17. Record di sempre (11 colpi) sulle ultime quattro buche del TPC Sawgrass.

Alla fine, con questo rush incredibile, Fowler (69 69 61 67) ha chiuso a -12, stesso punteggio di un eccellente Sergio Garcia e di Kevin Kisner, 31enne della Carolina del Sud, in un buon periodo di forma ma mai primo finora nel PGA Tour.

Fowler e Kisner hanno pareggiato il primo round del playoff (somma dei punteggi sulle ultime tre buche del TPC Sawgrass), grazie a un birdie per entrambi al celebre par 3 della 17. Garcia invece segnava “solo” tre par ed era quindi eliminato dal prosieguo dello spareggio.

Tornati di nuovo sulla 17, Fowler piazzava palla in bandiera con un colpo eccezionale e ripeteva, per la terza volta nella giornata, il birdie, bruciando le speranze di Kisner, che si fermava al par.

Secondo successo sul Tour maggiore per il 26enne californiano, la cui unica vittoria finora era il Wells Fargo Championship del 2012. Per lui anche il sontuoso assegno di 1,8 milioni di dollari, sui 10 in totale che comprendeva il monte premi.

Al playoff non sono approdati per un solo colpo Ben Martin e soprattutto Bill Haas, che ha lasciato in corti putt sbagliati addirittura la possibilità di vincere in solitudine. Al sesto posto Kevin Na e Rory Sabbatini (-9) e all’ottavo un quintetto (-8) con il numero uno del mondo, Rory McIlroy, che ha giocato a buon livello ma non è mai realmente entrato in gara per la vittoria.

Chiusura senza acuti per Tiger Woods (73 71 75 72) che è finito al 69° posto, in un torneo che l’ha visto scendere sotto par solo nel secondo giro e che ha confermato la sua grande difficoltà nel trovare un gioco regolare e senza errori marchiani. Anche oggi, da segnalare un suo triplo bogey alla 14 dopo una bella sequenza di tre birdie consecutivi dalla 10 alla 12. A livello di statistiche, per lui solo il 51,19% di fairway presi e il 59,26% di green in regulation nelle 108 buche giocate in questa stagione sul PGA Tour.

Terzo giro

Nuovo cambio della guardia in vetta al Players Championship dove si è portato Chris Kirk con 206 colpi (70 68 68, -10), ma sul percorso del TPC Sawgrass (par 72), a Ponte Vedra Beach in Florida saranno almeno 25 i giocatori, raccolti nell’arco di quattro colpi, in corsa per il successo nella ricchissima gara in calendario nel PGA Tour.

Hanno sicuramente possibilità in più Kevin Kisner, Ben Martin e Bill Haas, secondi con 207 (-9), e il sestetto al quinto posto con 208 (-8) che comprende lo spagnolo Sergio Garcia, il canadese David Hearn, Justin Thomas, Scott Brown, Kevin Na e Jerry Kelly, gli ultimi due leaders a metà torneo.

Possono provarci anche Rickie Fowler, undicesimo con 209 (-7), e il nordirlandese Rory McIlroy (69 71 70), numero uno mondiale, Bubba Watson, Zach Johnson, l’australiano Adam Scott e l’inglese Ian Poulter, 17.i con 210 (-6). Non hanno, invece, più possibilità Patrick Reed, 26° con 211 (-5), e Martin Kaymer, campione uscente, 31° con 212 (-4).

È rimasto in bassa classifica Tiger Woods, 68° con 219 (73 71 75, +3), ben lontano da quanto aveva fatto vedere al Masters. Stanno firmando una prestazione in grigio anche Jim Furyk, 40° con 213 (-3), Henrik Stenson, 46° con 214 (-2), il sudafricano Charl Schwartzel, 55° con 215 (-1), il nordirlandese Graeme McDowell, 65° con 217 (+1), l’altro sudafricano Louis Oosthuizen, 66° con 218 (+2), e Dustin Johnson, il fijiano Vijay Singh e il sudafricano Ernie Els, che hanno lo stesso score di Woods.

Kirk, ventinovenne di Atlanta e vincitore di tre tornei nel PGA Tour, ha preso il comando con un 68 (-4) siglato con sei birdie e due bogey. McIlroy, che non sembra aver recuperato completamente le energie fisiche e nervose spese per imporsi la settimana scorsa nel WGC Cadillac Match Play, ha segnato quattro birdie e due bogey per il 70 (-2). Per Woods 75 (+3)  colpi con due birdie, un bogey e due doppi bogey.

La gara, che viene quasi equiparata a un major, ha un super montepremi di 10 milioni di dollari con prima moneta di 1,8 milioni.

Secondo giro

Classifica corta, nonostante le due lunghezze di vantaggio della coppia al comando, formata dagli americani Na e Kelly. Sono infatti 26 i giocatori racchiusi in soli quattro colpi, quelli che dividono la testa della classifica dal gruppo in cui si trova il numero uno del mondo, Rory McIlroy. Per il fuoriclasse irlandese, al momento 13°, giro senza sorprese in 71 colpi, uno sotto par.

In un’altalena di birdie (sei) e bogey (cinque), Tiger Woods passa il taglio con l’ultimo punteggio possibile (par), in compagnia di Dustin Johnson e Padraig Harrington. Sono invece fuori alcuni nomi illustri quali quelli del numero due mondiale, Jordan Spieth, di Justin Rose, Dufner, Mahan, Westwood, Snedeker, Mickelson…

Primo giro

Come avviene da un po’ di tempo a questa parte, si parla più delle condizioni di Tiger Woods che della classifica vera e propria. Premesso per dovere di cronaca che in testa c’è un quartetto a -5, formato da un giapponese (Hideki Matsuyama), un canadese (David Hearn) e due americani (Charley Hoffman e Kevin Na), ricordiamo anche l’11° posto di un regolare McIlroy (-3, un eagle, due birdie e un bogey) e l’imprevedibile 109° di un falloso Jordan Spieth (+3, due birdie e cinque bogey).

Passando a Woods, cinque birdie sarebbero anche stati un discreto bottino per l’ex numero uno del mondo (da segnalarne tre fra la 14 e la 17), in grado di farlo finire in buona posizione al termine delle prime 18 buche. Peccato che a fronte ci siano stati due bogey ma, soprattutto, due disgraziati doppi. Sono arrivati nello stesso modo, alla 8 e alla 18, con il tee shot in acqua: il primo con un ferro corto sul par 3 da oltre 210 metri, il secondo con il drive troppo a sinistra sul par 4 da 420. A voler essere ottimisti, qualche segno positivo si potrebbe intravedere, ma l’imprecisione dei colpi dal tee è ancora una pessima compagna di viaggio per Tiger.

Nessun italiano in gara.

The Players è la gara più ricca del Tour con i suoi 10 milioni di dollari di montepremi, dei quali 1,8 gratificheranno il vincitore, e ha tutte le caratteristiche di un major, annoverando nel field quasi tutti i migliori giocatori del mondo. In particolare, presenti i primi dieci del ranking mondiale. Nell’ordine, il nordirlandese Rory McIlroy, Jordan Spieth, lo svedese Henrik Stenson, Bubba Watson, Jim Furyk, l’inglese Justin Rose, l’australiano Jason Day, Dustin Johnson, l’altro australiano Adam Scott e lo spagnolo Sergio Garcia. Fra tutti, quelli piazzati meglio sono Day e Garcia, entrambi a – 3 come McIlroy. Il peggiore, come già accennato, Spieth.

Prologo

Dopo la confortante prova nel Masters, Tiger Woods rientra nel The Players Championship (7-10 maggio) sul tracciato del TPC Sawgrass, a Ponte Vedra Beach in Florida.

Per la verità ci sono anche gli altri dieci che seguono, tra i quali ricordiamo Phil Mickelson (18°), Rickie Fowler (13°), Patrick Reed (15°) e il tedesco Martin Kaymer (17°), che difenderà il titolo, compito difficile un po’ per la concorrenza e un po’ perché non è attualmente molto brillante.

Le attenzioni, comunque, si concentrano in particolare su tre giocatori: Rory McIlroy, che proverà a ripetersi dopo il successo nel WGC Cadillac Match Play, Jordan Spieth, atteso al riscatto dopo il flop nel WGC, e naturalmente Tiger Woods, che dovrà dare un seguito a quanto fatto vedere ad Augusta. Per Tiger, un momento comunque davvero complicato anche sul piano personale, con la recente conclusione del suo rapporto con la campionessa olimpica di sci alpino Lindsey Vonn.

Indicare tutti i giocatori citati come favoriti è abbastanza facile, ma in realtà il torneo presenta tanti altri validissimi concorrenti che possono fare la differenza come Keegan Bradley, Zach Johnson, Matt Kuchar, Hunter Mahan, Webb Simpson e i due sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, per citarne alcuni.