“Hanno detto di me che forse sono l’atleta che ha viaggiato di più, ma credo di essere addirittura il primo nella classifica mondiale assoluta. L’ho fatto da quando avevo 18 anni e ritengo di aver coperto almeno 23 milioni di chilometri (circa 30 volte il viaggio di andata e ritorno fra Terra e Luna, ndr). Non ho mai volato con aerei privati, che ritengo un’inutile stravaganza, e mai in prima classe. Non sono alto e quindi non ho bisogno di spazio per le gambe, per cui mi è sempre sembrato inutile buttare via soldi. Preferisco lasciarli ai miei nipoti o investirli nel mio ranch. E in tutto questo tempo, non ho mai preparato una valigia. Per 62 anni ci ha sempre pensato mia moglie Vivienne.

Negli aeroporti però non so resistere al cioccolato, che si trova dovunque in grandi quantità. Non mangio pancetta e non bevo latte, ma adoro il cioccolato, per cui spesso fra un volo e l’altro mi trovereste con in mano uno Snickers o un Toblerone. Quasi non tolgo la carta che li avvolge prima di divorarli…

Nonostante tutti questi milioni di chilometri, non sono un drogato dei viaggi. Però amo moltissimo girare il mondo. È la migliore educazione possibile. Ho incontrato e cenato con presidenti, re ed emiri, ma anche visitato villaggi poverissimi in Africa e Asia. E questo ha molto più valore di qualche anno passato ad Harvard.”

da golf.com, testo di Gary Player