“La cosa che più mi rende orgoglioso è aver vinto proprio grazie al gioco corto – ha commentato subito dopo il successo in sala stampa Francesco Molinari – aspecto del mío vio o per il quale sono stato spesso criticato. Aver tenuto in una lunga battaglia di nervi con Danny Willett proprio grazie ad approcci e putt è ancora più bello”. Una battaglia infinita iniziata al mattino presto con le sei buche che rimanevano per terminare il terzo giro e poi la disputa del quarto. “Ero stremato, alla fine non ne avevo più, è stata una giornata e un torneo molto impegnativo tra sospensioni e tante ore trascorse in campo per recuperare il tempo perso nei giorni precedenti. Ho avuto un calo di tensione Quando mi sono trovato con 4 colpi di vantaggio alla 12 e subito l’ho pagata cara con il bogey alla 13. Poi Willett ci ha messo del suo con una grandissima reazione recuperandomi tre colpi in due buche e rimanendomi adosso fino alla fine. Rispetto alla vittoria di Tolcinasco di dieci anni fa questa è tutta un’altra cosa, molto più difficile. Allora non avevo grandi aspettative, ero al mio secondo anno da pro, qui invece la pressione è stata enorme, simile a quella che ho provato in Ryder Cup. Giocare nel PGA Tour mi ha certamente permesso di crescere come giocatore, qualche tempo fa un torneo come questo non lo avrei mai portato a casa. Una vittoria di carattere che mi rende ancora più orgoglioso e la mia speranza è che questo sia solo l’inizio di un nuovo capitolo della mia carriera”.