Lo spagnolo Jon Rahm ha dato spettacolo nel giro finale e ha vinto con 264 (65 67 67 65, -24) colpi, nuovo score record del torneo, il Dubai Duty Free Irish Open, terza delle otto gare delle Rolex Series disputata sul tracciato del Portstewart GC (par 72), nella città dell’Irlanda del Nord da cui il circolo prende nome. Si è classificato al 48° posto Matteo Manassero con 280 (72 66 73 69, -8) dopo un parziale di 69 (-3).

Rahm ha concesso ai suoi avversarsi di battersi solo per il secondo posto, appannaggio con 270 (-18), sei colpi di ritardo, dello scozzese Richie Ramsay e dell’inglese Matthew Southgate, Al quarto con 271 (-17) lo statunitense Daniel Im, altro protagonista dell’evento, l’inglese Justin Rose, campione olimpico, il neozelandese Ryan Fox e lo scozzese David Drysdale, che ha recuperato 25 posizioni con un 63 (-9), miglior punteggio di giornata. Al 10° con 273 (-15) il giapponese Hideto Tanihara e l’inglese Tommy Fleetwood, al 14° con 275 (-13) l’altro nipponico Hideki Matsuyama, numero due mondiale, e un po’ di delusione per l’irlandese Padraig Harrington, 42° con 279 (-9), e per l’inglese Matthew Fitzpatrick, 54° con 281 (-7).

Jon Rahm ha segnato due eagle, cinque birdie e due bogey per il 65 (-7), ma si è un po’ deconcentrato nel finale, soprattutto per un problema sul green della buca 6, quando è sembrato non aver riposizionato la palla nel punto giusto per eseguire un putt. Sono arrivate mail e telefonate all’European Tour e gli arbitri sono andati a parlare con il giocatore dopo che aveva eseguito il tee-shot alla buca 13. I possibili due colpi di penalità non sono però arrivati, perché la sua azione è stata ritenuta regolare. “Mi sono tuttavia innervosito – ha raccontato Rahm – e ho sbagliato qualcosa in quella buca,  poi per fortuna ho realizzato l’eagle alla successiva e non ho avuto più problemi per il titolo, ma la serenità non è stata la stessa”.

Il 22enne di Barrika in poco più di un anno di professionismo ha conquistato un successo nel PGA Tour e ora ha messo la sua firma anche sull’European Tour al secondo evento disputato.

Ha ricevuto un assegno di 1.040.824 euro su circa 6.163.000 euro (sette milioni di dollari, montepremi delle Rolex Series) ed è salito dall’11° all’ottavo posto nella graduatoria mondiale. È un giocatore completo, che abbina potenza e qualità, forte sia nel gioco lungo che in quello corto. Non ci sono dubbi che sarà uno dei punti di forza europei in Ryder Cup.

Matteo Manassero è stato piuttosto alterno e i colpi persi nel primo e nel terzo giro non gli hanno consentito una classifica migliore, che forse avrebbe meritato in relazione a quanto ha messo in evidenza nel secondo (66, -6) e nel quarto  turno dove si è espresso con tre birdie, senza bogey.

Sono usciti al taglio Renato Paratore, 81° con 142 (70 72, -2), Edoardo Molinari, 118° con 145 (70 75, +1), e Nino Bertasio, 135° con 147 (69 78, +3). Con loro anche il nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro mondiale, stesso score di Molinari.