Qui, a Montorfano, il Golf si scrive ancora con la “G” maiuscola. E tornarci è ogni volta un immenso piacere. Il circolo di cui parleremo oggi ha pochissimi esempi in Italia che possano stargli accanto.

Villa d’Este rappresenta l’archetipo della tradizione del golf, inteso come gioco unico e irripetibile, fatto di regole, stile, passione, quasi un’entità fuori dal tempo ma ben radicato in un ambiente naturale meraviglioso.

E se il vostro golf, come purtroppo impongono i ritmi della nostra vita da XXI secolo, è fatto di toccate e fughe, di buche volate in fretta senza apprezzare quello che ci circonda, ricordatevi di lasciarlo fuori dai cancelli di Villa d’Este.

In caso contrario, non potrete cogliere l’intramontabile bellezza di questo capolavoro a una manciata di chilometri dal lago di Como.

Da tempo siamo fautori di un golf che si svegli e sappia adeguarsi a cambiamenti sempre più rapidi e perentori di tutto quello che ci circonda.

Ben vengano le gare a 12 buche (come ricordiamo nel nostro editoriale), percorsi che non si allunghino come elastici fino a spezzarsi, giri in campo che ritornino a tempi più compatibili con altre attività delle nostre giornate, feriali o festive che siano.

Ma concedersi ore da spendere in questo club da leggenda è un piacere che va ben al di là del costo di un green fee.

Negli ultimi anni, Villa d’Este ha voltato pagina. Anche se mantiene il fascino di un club esclusivo, da tempo ha aperto le sue 18 incantevoli buche ai non soci.

E soprattutto dall’estero, arrivano molti giocatori per regalarsi un’esperienza da album dei ricordi o, per i più tecnologici, una manna per le  proprie pagine social.

Partendo da Milano, abbiamo raggiunto il circolo lariano in meno di un’ora. A portarci a destinazione, uno degli ultimi modelli siglati dalla stella a tre punte.

Comodo e performante come ogni Mercedes-Benz, il nuovo GLB ci ha subito conquistati per linea e soluzioni tecniche d’avanguardia. SUV compatto con un design inedito e innovativo, versatile e pieno di spazi per viaggiare sul velluto, il GLB inventa un nuovo tipo di vetture, di cui sentiremo parlare molto in futuro.

La perla di un Grand Hotel

Settimo campo di golf aperto in Italia, Villa d’Este è nato come circolo privato di uno dei più famosi alberghi del mondo.

L’omonimo Villa d’Este di Cernobbio (Como), vero gioiello dell’hôtellerie italiana, inaugurò il club nel 1925, in una splendida zona sopra il lago di Montorfano, a una ventina di chilometri dall’albergo, che invece si specchia nelle acque del Lario.

Villa d’Este ha visto passare sulle sue indimenticabili 18 buche una sfilata incredibile di teste coronate, attori celebri, capitani d’industria.

Molti dei personaggi più importanti del golf mondiale sono almeno una volta passati da Montorfano, richiamati dalla bellezza del percorso e della sua clubhouse, in un avvicendarsi di grandi appuntamenti sportivi e mondani.

Sul campo disegnato da James Peter Gannon, prete golfista diventato poi uno dei migliori architetti di golf di inizio ’900, sono state ben 12 le edizioni dell’Open d’Italia ospitate: un vero record, visto che il nostro Circolo è il palcoscenico dove maggiormente si è rappresentata la più importante gara del golf professionistico italiano.

Altro appuntamento di rilievo assoluto il Campionato Internazionale Dilettanti, che a Villa d’Este ha visto disputare numerose edizioni maschili e femminili.

Molte generazioni sono passate, ma mai a Montorfano sono venuti meno “spirit of the game”, tradizione e piacere per un Gioco unico e irripetibile.

Tutto però si è evoluto e Villa d’Este può contare su servizi al passo con i tempi e su un bel gruppo di giovani che continueranno la storia del Club.

Il fascino della tradizione

Al timone del circolo, che nel 2016 ha compiuto 90 anni, c’è Walter Ragazzi, al suo secondo mandato.

Dirige lo staff Andrea Contigiani, che a Villa d’Este è entrato con i pantaloni corti e oggi, dopo 23 anni, comincia a esibire qualche filo d’argento nella barba.

Alle sue dipendenze un team molto affiatato, sia in segreteria che in tutti gli altri servizi.

Fiore all’occhiello una zona caddie master quasi unica in Italia e magnifici del resto gli ambienti comuni di relax, gioco carte, spogliatoi e ristorante, anche se il dieci e lode va all’angolo bar e alle sue boiserie, che ricoprono interamente le pareti e si collegano al soffitto a cassettoni in legno.

Novità in cucina: lo scorso 1° febbraio sono arrivati Maurizio Palmieri, altoatesino di Brunico, la moglie Raffaella Tamellini e il figlio Massimiliano, specialista in cocktail. Ai fornelli, il siciliano Paolo Alessi.

La famiglia Palmieri è stata a lungo responsabile della ristorazione nel circolo di Lanzo d’Intelvi e ha avuto anche un’esperienza biennale in quello di Margara.

Bella e interessante la carta del menù, diversa fra pranzo e cena (su prenotazione in settimana e sempre servita nei weekend), con pochi piatti ma di sicuro interesse, che spaziano dal nord al sud della Penisola. Fiore all’occhiello le torte, invitante retaggio delle origini culinarie di Palmieri.

E veniamo infine al percorso. Anche in questo caso, Villa d’Este si dimostra esempio unico di bellezza e di valori tecnici.

Nessuna buca è uguale all’altra e questa varietà consente di ricordarne subito disegno e sequenza.

Difficile indicare quelle più belle, anche se l’armoniosa e ampia partenza della 1, con panorama su Grigna e Resegone, e la 18, con il green sotto la celebre terrazza della clubhouse, indicano l’eccellenza di questo campo, dall’Alfa all’Omega.

Salite e discese si rincorrono, spesso ci si trova con i piedi in pendenza e la imponente vegetazione entra molto spesso in gioco. In estrema sintesi, se amate davvero il golf, a Villa d’Este, anche non giocando al meglio, rientrerete in clubhouse entusiasti. E pronti per ritornare.

Entrare a Villa d’Este è come fare un salto nel passato, toccando con mano l’anima più pura e genuina del gioco del golf, la sua vera essenza e la sua magica atmosfera.

Ma il circolo comasco non si è mai semplicemente specchiato nella sua indubbia bellezza, anzi.

Oggi Villa d’Este è un club dinamico, che con orgoglio ha sì tutelato le sue gloriose tradizioni ma che, allo stesso tempo, ha lavorato senza tregua per aumentare la qualità dei suoi servizi e delle sue strutture, con l’obiettivo di fornire un’offerta completa e in alcuni aspetti pure innovativa.

È questo il caso del Green Golf Performance, spazio didattico e polifunzionale inaugurato lo scorso ottobre presso il moderno campo pratica a due livelli del circolo.

A parlarcene Alessandro Frigerio, figlio del compianto e storico maestro di Villa d’Este, Giancarlo, che sei anni fa diede vita al progetto Green Golf Academy.

“Oggi il nostro centro conta su quattro professionisti: oltre a me ci sono Giovanni Ciprandi, Francesco Milan ed Elisabetta Bertini.

Nasce con una volontà un po’ diversa dalle classiche academy di golf, ovvero con il desiderio di gestire più attività della vita del circolo: non solo quindi lezioni individuali, di gruppo e golf clinic ma anche i giovani, un patrimonio prezioso da preservare e su cui investire.

Oggi contiamo su ben 95 Under 18 e organizziamo tanti corsi suddivisi per fascia d’età, praticamente ogni giorno della settimana, con i più piccoli di solito impegnati il sabato e la domenica”.

Vietato fermarsi quindi, anzi, lo sguardo è sempre ben puntato verso l’innovazione.

“In questi sei anni – prosegue Frigerio – abbiamo ogni volta cercato di aggiungere qualcosa di nuovo alla nostra attività, per fornire un’offerta ancora più articolata e completa.

Lo scorso ottobre è nato così l’ultimo grande progetto, il Green Golf Performance, 80 metri quadrati di centro didattico-tecnico dotato di due postazioni per l’analisi video con V1, Trackman e Capto per il putt, e una terza postazione, quella invernale, dove poter giocare indoor con simulatore, anch’essa dotata di Trackman.

Oltre a questo il centro mette a disposizione un servizio completo di fitting, misurazione dei bastoni, modifiche di loft e lie e cambio dei grip.

Lo stesso spazio viene poi anche utilizzato come centro polivalente per organizzare altre attività che fanno parte del benessere quali lo yoga, la preparazione atletica per i ragazzi e tra poco anche per gli adulti”.

Green Golf è presente nella vita sociale del circolo anche sul campo, con l’organizzazione di due Pro-Am stagionali e la gara dell’Academy, in programma quest’anno il prossimo 25 aprile, sempre molto gettonata da parte di soci e amici.

“Il Green Golf Performance rispecchia la volontà di modernità che condividiamo con il circolo, con cui lavoriamo in stretta sinergia.

Per quanto riguarda i giovani abbiamo realizzato diversi Open Day in questi anni per le scuole della zona e anche grazie al passaparola abbiamo aumentato sensibilmente i nostri numeri.

Per i ragazzi è stata creata una apposita brochure con la possibilità di aderire a differenti camp nel corso dell’anno, anche sotto Natale, dove organizziamo attività ludiche a tema anche riferite alla crescita golfistica.

I camp durano mediamente due giorni mentre quelli estivi cinque e lo scorso anno, il primo per questo genere di attività, ci ha regalato diverse adesioni”.

Il colpo d’occhio, fin dall’ingresso, è quello di un circolo che cura ogni minimo dettaglio in un mix perfetto tra tradizione e innovazione.

Basta osservare l’ufficio del caddie master, ormai una rarità nei club italiani, in cui spicca un elegante salottino affacciato sul green della 18 dove firmare il proprio score al termine della gara, o i raffinati arredi del pro-shop, anch’esso gestito da Green Golf, dove poter acquistare, tra l’altro, anche ogni tipo di capo d’abbigliamento e gadget con il celebre logo di Villa d’Este.

“Siamo partiti sei anni fa con il restyling del campo pratica – precisa Frigerio – e ogni anno, in collaborazione con il club, cerchiamo di intervenire con dei piccoli miglioramenti per rendere questa zona sempre più social.

Abbiamo installato televisori collegati a GOLFTV, per poter vedere anche le gare del Tour live, ed è disponibile anche una connessione wi-fi dedicata.

Lavoriamo per offrire servizi di grande qualità a tutti coloro che trascorrono il loro tempo in driving range.

Del resto, quando si pratica è anche fondamentale divertirsi”.

L’obiettivo resta quello di aumentare l’offerta, per arrivare a proporre il Green Golf Performance anche ai professionisti esterni e alle aziende per l’organizzazione di Golf Clinic o presentazioni. “Villa d’Este non si ferma, anzi, è in prima linea in tema di modernità.

Questo centro ne è la prova e il grande interesse che sta suscitando ci conferma che il circolo sta andando nella direzione giusta”.